La dislessia è di natura genetica


Studi eseguiti su gemelli omozigoti hanno evidenziano un tasso di concordanza del 65%; nel caso di gemelli eterozigoti il tasso di concordanza è risultato del 35%, confermando una familiarità del 35-40%.
 Le difficoltà correlate alla Dislessia è stato spiegato, derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Le dislessie, rientrano, insieme alla disgrafia, alla disortografia e alla discalculia, nel gruppo delle disabilità definite DSA (disturbi evolutivi specifici di apprendimento).
La diagnosi si basa essenzialmente su prove comportamentali, fondate su criteri convenzionalmente condivisi dalla Comunità clinico-scientifica.
La rilevanza dell'argomento è dovuta alla prevalenza dei DSA (oscillante tra il 2,5% e il 3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana) e alle conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale, traducendosi spesso in un abbassamento del livello scolastico conseguito (con frequenti abbandoni nel corso della scuola secondaria di secondo grado) e una conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità sociali e lavorative.
La finalità della legge 8 ottobre 2010, n. 170, è proprio quella di dare la possibilità ad alunni e studenti, affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), di raggiungere il successo formativo, assegnando al sistema nazionale d'istruzione e agli atenei il compito d'individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate allo scopo. 


Tratto da tecnica della scuola.
 

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